sabato 20 luglio 2013

Fotoscenografi di matrimonio.


Fotoscenografi di matrimonio.
L’eclissi della fotografia

Parlando con amici, sono venuto a conoscenza di un fatto fotograficamente sconcertante se non deprimente che, secondo il mio umilissimo parere, è agli antipodi di quello che rappresenta l’essenza della fotografia.

Quello che ho appreso è che, nel mondo dei fotografi di cerimonie, sta diventando una consuetudine effettuare scatti non il giorno della cerimonia, ma giorni prima, come se un matrimonio fosse un semplice spettacolo teatrale.

Ora mi viene normale pensare che se lo scopo della fotografia sia quello di congelare attimi veri, di strappare al tempo momenti irripetibili anche nelle loro imperfezioni, come può venire in mente di manipolare un evento falsando cosi l unicità dell’attimo solo per ottenere immagini belle esteticamente e magari perfette tecnicamente.

Quando si vuole raccontare fotograficamente un evento è fondamentale ricordare che quello che andiamo a cercare è non la perfezione dell’immagine ma l’essenza dell’ evento stesso, la veridicità del momento che può essere data solo dal naturale scorrere del tempo e degli eventi.

Riconosco che è notevolmente più facile organizzare a tavolino una serie di scatti e soprattutto avere poi la possibilità di poterli provare più volte, ma personalmente credo che cosi facendo si entri nel campo della scenografia o al limite, nella fotografia di moda, dove conta tutto tranne che la veridicità del momento e i sentimenti che uno scatto deve raccontare, riducendo il mezzo fotografico a puro strumento di registrazione.

Sarà la mancanza di sicurezza nei propri mezzi o l incapacità di leggere fotograficamente il mondo che ci circonda ma utilizzare questi espedienti allontanano, chi li utilizza, dal ideale più puro della fotografia, quel ideale che ha portato eccezionali fotografi come Bresson, Capa e Salgado  ha raccontare in modo veritiero la nostra società e il nostro tempo.

Avere questo rapporto con la fotografia porta a uniformare la visione degli eventi adattandoli alle proprie esigenze, quando invece, quello che si dovrebbe fare è adattarsi noi agli eventi cercando il buono in quello che ci circonda, evitando di stendere sugli scatti, un velo di falsità che rende sterili le fotografie.

Un bacio, un abbraccio, un sorriso o una lacrima non possono essere imposti, non si possono gestire i sentimenti senza sfociare nell’inganno e nella falsità.

Uno scatto di un bacio pilotato è lo scatto di una bugia, solo lo scorrere del tempo e degli eventi possono regalarci la verità di un momento e anche se la luce non sarà perfetta, quello che avremmo catturato sarà  un momento unico da raccontare e da farne tesoro.


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